Golf e disabilità: il superamento delle barriere

Golf e disabilità: il superamento delle barriere

La Federazione Italiana Golf Disabili (FIGD) nasce nel 2004 dalla precedente Associazione Golfisti Italiani Disabili (AGID), nata nel 1998. E’ affiliata alla Federazione Italiana Golf, al Comitato Italiano Paralimpico e, per gli aspetti più medici e sportivi, all’European Disabled Golf Association (EDGA). Ha sede principale a Milano, ma si è negli anni diffusa in quasi tutta italia con 11 delegazioni regionali. Obiettivo della Federazione: promuovere il gioco del golf in Italia come l’unica disciplina sportiva che permette ad atleti con disabilità e atleti normodotati di competere fianco a fianco nello stesso team, sugli stessi campi e con il medesimo regolamento.

Ma quali sono le sue caratteristiche? Fatta eccezione per gli strumenti di deambulazione, non ci sono sostanziali differenze rispetto al golf per normodotati. L’aspetto interessante, è che questo sport offre la possibilità di formare team di gioco in cui persone con disabilità e normodotati sono accomunati nel divertimento e nella competizione, incoraggiando opportunità di comunicazione e socializzazione e consentendo all’atleta disabile la piena consapevolezza delle proprie potenzialità fisiche, che sono quasi sempre maggiori di quanto si possa pensare.

Per quanto riguarda le categorie, ne sono state individuate sostanzialmente 5: i giocatori ciechi, i giocatori amputati e con protesi, i giocatori che necessitano di bastoni o stampelle, i giocatori che necessitano di sedia a rotelle e i giocatori mentalmente disabili.
I giocatori ciechi, secondo quanto prevede il Regolamento del Golf adattato ai disabili, fissato dall’Antico Golf Club Reale scozzese di St. Andrews, che ha valenza quadriennale, possono avvalersi del supporto di un coach e di un portabastoni. Questa categoria ha sempre più facilmente la facoltà di praticare lo sport grazie alla messa a disposizione di specifiche mappe tattili e programmi personalizzati.
Per i soggetti con difficoltà di deambulazione l’accessibilità al percorso di gioco è resa invece possibile da apposite sedie a rotelle, già ampiamente sperimentate, accettate sui percorsi di gioco e progettate specificatamente secondo quanto stabilito dal documento Americans with Disabilities Act del 1990. A vantaggio di questo tipo di soggetti si può sottolineare la sempre più frequente realizzazione di campi pratica e di interi percorsi privi barriere.

Lo sport, in particolare il golf, è bello proprio perché permette a chiunque di mettersi in gioco, contro se stessi e contro gli altri, andando verso un’importante crescita mentale e personale.

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