Beach Golf: origini e regole di uno sport divertente e originale

Beach Golf: origini e regole di uno sport divertente e originale

Il Beach Golf, in italiano “golf sulla sabbia”, è una variante del golf classico che si pratica su sabbia, nelle normali spiagge.

Il Beach Golf è stato inventato in Italia nel 1999, a Pescara, dal giovane manager Mauro De Marco. La disciplina si disputa nei mesi estivi, sulle spiagge affollate, tra gli ombrelloni e i bagnanti, che rappresentano gli ostacoli naturali del gioco. Le regole fanno in modo che gli spettatori siano parte integrante del gioco, per un grande coinvolgimento e divertimento.

Lo sport è stato promosso dalla BGSA (Beach Golf Sport Association) ed è riconosciuto dal Centro Sportivo Educativo Nazionale, e dal CONI.
Nell’estate 2014, a Montesilvano, si è svolta la prima edizione del Beach Golf European Contest, manifestazione internazionale a cui hanno preso parte 90 atleti in rappresentanza di 18 nazioni europee. Una gara della durata di 7 giorni ha visto trionfare l’irlandese Robert Cast, che si è portato a casa il primo titolo continentale.
Tra gli altri numerosi eventi organizzati, va sottolineata la Jeckerson Cup del 2005,  un’ulteriore variante su strada del golf disputata in Piazza del Campo, Siena, per una competizione di 40 coppie di partecipanti, provenienti da diversi stati del Mondo in una gara di “We Golf”, seguita da una folla di 80000 persone.
Negli anni seguenti sono stati organizzati tour estivi lungo le coste del litorale nazionale, come quello del 2006 partito da Napoli,che ha toccato anche la Calabria e la Sardegna o il tour del 2010, in collaborazione con l’Università di Urbino, per 30 giorni consecutivi lungo il Mar Adriatico ogni giorno in una località differente. Altri eventi di beach golf si sono visti a Forte dei Marmi nel 2013 e a Riccione nel 2015.

Il gioco si snoda lungo un percorso di circa 2 km sui quali i giocatori, in numero di 2 per squadra (un professionista ed un principiante), con il minor numero di colpi possibile, devono raggiungere la buca finale, colpendo con un classico bastone da golf, una pallina di morbido poliuretano espanso. L’handicap di squadra viene calcolato dalla media degli handicap dei due giocatori arrotondata per difetto all’intero inferiore. Il tragitto non è delimitato da nessun tipo di confine prestabilito quindi può svolgersi anche tra i bagnanti e le strutture balneari che costituiscono così ostacoli “naturali”.
Il primo tiro viene effettuato dal giocatore con handicap più basso dall’area di partenza, un tappeto in materiale sintetico.
La partita è giocata con una sola pallina battuta a turni rigorosamente alterni: non è ammesso che all’uno si sostituisca l’altro.
Ogni squadra parte tre minuti dopo quella che la precede. Il ritardo consentito è di dieci minuti che trascorsi inutilmente vedranno la partenza della squadra successiva. La squadra ritardataria parte per ultima con una penalità di cinque colpi.

I giudici di gara sono le cosiddette Caddy Girl. Esse fanno in modo che il gioco si svolga in maniera corretta e sicura, sorreggendo una fascia di protezione che delimita l’area d’azione del golfista consentendo così di giocare in tutta tranquillità in mezzo ai bagnanti, sdraio e ombrelloni.

Immagine da Wikipedia

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