Curiosità del golf – Origini e formula della Ryder Cup

Curiosità del golf – Origini e formula della Ryder Cup

La Ryder Cup, nota ufficialmente come The Ryder Cup Matches, prende il nome dal trofeo donato dall’inglese Samuel Ryder (1858 – 1936) alla federazione americana nel 1924, ed è co-gestita dallo European Tour e dalla PGA of America.

La competizione prese il via a seguito di un match d’esibizione nel 1926, tra un gruppo di professionisti americani contro uno analogo tratto dal British PGA, in Inghilterra, presso il Wentworth Club di Virginia Water, nel Surrey. La prima gara ebbe luogo nel 1927. Da allora la Ryder Cup si disputa ogni due anni, alternativamente negli Stati Uniti o in Europa ed è amministrata dal PGA of America e dal PGA European Tour e mette a confronto i più grandi giocatori del panorama golfistico statunitense e di quello europeo.

Gli incontri di Ryder Cup prevedono vari tipi di match play tra i giocatori scelti tra le 2 squadre giocati ciascuno su 18 buche. La competizione prevede otto sfide foursomes, otto fourball e dodici incontri individuali. Il vincitore o la coppia vincitrice di ogni sfida ottiene un punto per la propria squadra, in caso di pareggio entrambe le squadre ottengono mezzo punto.
Un incontro foursome è una partita tra due coppie di golfisti. Il fourball è sempre una partita tra due coppie, ma ogni giocatore conclude la propria buca in autonomia, scegliendo il risultato migliore della coppia, e confrontandolo con quello degli avversari. Una sfida individuale è infine una partita tra due golfisti in cui ognuno finisce la propria buca e confronta il suo risultato con quello dell’avversario. In tutti e tre i casi ciascuna buca viene vinta dalla squadra o dal singolo con il numero minore di colpi, e chi vince più buche si aggiudica l’incontro.
Le sfide si svolgono nell’arco di tre giorni: da venerdì a domenica, per un totale di 28 incontri. Il venerdì si giocano quattro fourball al mattino e quattro foursome al pomeriggio (o viceversa). Il sabato si gioca nuovamente secondo lo stesso schema. La domenica si svolgono 12 sfide individuali: scendono in campo tutti e dodici i giocatori delle due squadre. Alla fine delle tre giornate risulta vincitrice la squadra che ha ottenuto il maggior numero di punti. La squadra campione in carica mantiene la coppa in caso di pareggio (14 punti), la squadra sfidante deve quindi realizzarne almeno 14 e ½ per ottenere la vittoria.

Nel corso degli anni la formula ha subito vari cambiamenti. Dalla prima edizione fino a quella del 1959 la Ryder Cup si disputava in due soli giorni. Nel 1961 la distanza delle sfide fu ridotta a 18 buche, raddoppiandone però il numero. Nel 1963 si passò alla formula che prevede tre giorni di gara, aggiungendo otto fourball. Tale formula rimase immutata fino al 1977, quando il numero delle sfide fu ridotto a 20. Nel 1979, primo anno in cui parteciparono anche i giocatori dell’Europa continentale, la formula venne ancora cambiata adottando quella delle 28 sfide in uso oggi.

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