SOFFITTO DI CRISTALLO… ANCHE NEL GOLF?

SOFFITTO DI CRISTALLO… ANCHE NEL GOLF?

Di tutti gli ostacoli qual’è il più invalidante? Non quello che ci appare più insormontabile, non
quello che ci appare più arduo, ma bensì quello che non possiamo vedere. Come si può combattere
ciò che non si vede… ebbene, non si può. Finché non si riconosce una malattia non la si può
debellare.
Un soffitto di cristallo, è questo il termine oggi usato, è proprio questo, una malattia. Un soffitto
trasparente, posizionato li davanti a noi a un palmo dal nostro naso, ma che non riusciamo vedere,
fino a quando, un bel giorno, non ci finiamo contro. Quando però finalmente ci accorgiamo di
questo ostacolo, non siamo pronti, non siamo preparati, non sappiamo come aggirarlo.
Attualmente con il termine “soffitto di cristallo” stiamo a indicare la disparità tra uomo e donna,
particolarmente marcata nell’ambito del mondo lavorativo.
Ormai argomento di attualità la questione del soffitto di cristallo è divenuto un argomento di accessi
dibattiti, discussioni e riflessioni.
Ma attenzione, c’è una cosa che stona in tutti questi discorsi così carichi di buoni propositi e
paroloni di uguaglianza… ma cosa potrebbe essere? Forse il fatto che l’ambito di discussione sia
monopolizzato sul campo del lavoro e non spazi in tutti quegli altri settori in cui le donne si trovano
ad operare? Ebbene si, è proprio questo il punto. Perché non ci si sofferma più spesso nell’ambito
sportivo e in questo specifico caso nello sport del golf? Beh la risposta più ovvia(per coloro che
hanno presente che esiste un LPGA oltre che a un PGA) è non crucciarsi del problema, dati i
guadagni delle giocatrici di alto livello. A chi interessa quando tanto loro, le giocatrici, “non hanno
mica problemi di denaro”. Ragionamento non potrebbe essere più sbagliato. Se noi seguissimo
questo tipo di filone logico tra un uomo e una donna che svolgono entrambi lo stesso incarico con
uguale dedizione ed uguali risultati , venendo entrambi ricompensati in modo cospicuo, chi se ne
importa se la donna riceverà una ricompensa minore rispetto all’uomo,”intanto riceve comunque
molti soldi”. Questo vorrebbe dire che a parità di risultati il lavoro della donna vale forse meno…
Perché una atleta, o una professionista del lavoro, dovrebbe vedersi così deprezzata, perché il suo
sacrificio e il suo impegno varrebbero meno. Vale forse meno l’allenamento di una femmina?
Per farvi un esempio eclatante di disparità vi propongo due giocatori: Jordan Spieth che non ha
bisogno di presentazioni e attuale numero uno al mondo, durante questa stagione per un totale di 25
eventi giocati ha guadagnato un totale di 25 milioni. Inbee Park invece, attuale giocatrice numero
uno al mondo, per un totale di 20eventi giocati ha guadagnato un totale di 2 milioni 300 mila
dollari. Questo è un esempio eclatante, ma rende al massimo la discrepanza di guadagno che c’è tra
un giocatore maschile e uno femminile. Se qui questa discrepanza permette comunque anche al
sesso femminile di “tirare avanti””, volgarmente parlando, cosa succede se si prendono in esame
giocatori e giocatrici di lega inferiore o uscenti. Beh semplicemente potremmo notare come, se già
risulta difficile a un uomo venire alla ribalta, capirete benissimo come sia, non dico impossibile, ma
molto ci si avvicina all’impossibile, la scalata per il successo di una donna. Un giorno parlando con
un maestro, con anni di esperienza nel campo agonistico, mi è capitato di discutere dell’argomento
e sapete quale è stata la sua considerazione a riguardo: “se dovessi consigliare a una ragazza quale
carriera scegliere certamente le direi di intraprendere una carriera lavorativa e non golfistica”. Una
frase lapidaria e schietta che mette in luce come la carriera nel golf femminile sia persino più ardua
di quella maschile che, concedetemelo, è tutto dire.
Se già questi due dati non vi anno fatto venire qualche sospetto o perlomeno stimolato la vostra
curiosità, ho altro.
Gli eventi organizzati dal’ LPGA in una stagione sono 31 un numero ben inferiore rispetto ai 54
organizzati dal PGA, cosa che decisamente non gioca a favore del gentil sesso.
Ma no, non è tutto, se ci vogliamo riferire al nostro contesto più casalingo, all’interno delle gare
federali e giovanili il numero di iscrizioni riservate alle ragazze sono ben minori rispetto a quello
riservato al sesso forte.
Ma se ancora non siete convinti che sia presente anche uno solo piccolo, fragile strato di questo
soffitto di cristallo allora vi chiedo: quanti di voi voi hanno guardato la Ryder Cup, terzo evento
sportivo più guardato dell’anno e quanti hanno guardato la Soleim Cup che si è svolta poco tempo fa
e vede in campo sempre e comunque U.S.A VS Europa. Non credo di sbagliare dicendo che il
numero di spettatori pende a favore del primo dei due eventi citati.
Non mi pare azzardato affermare come il golf femminile si trovi in una posizione sfavorevole
rispetto al suo omonimo golf maschile. Perché è di questo che si tratta.
Il golf femminile è collocato che si voglia o meno ammettere, in posizione di inferiorità rispetto al
golf maschile, visto come canonico e unico del quale spesso la gente si ricorda.
Ma ancora una domanda sorge spontanea… perché è presente questa discrepanza di considerazione?
La risposta non sta in ambito storico dato che entrambi i tour nascono in anni molto vicini tra
loro(LPGA nasce nel 1948 mentre il suo corrispettivo maschile vent’anni dopo).
Sta forse nella qualità di gioco messo in campo?
Anche su questo punto devo dissentire. Infatti il golf femminile non ha nulla da invidiare. Certo mi
si può dire che è molto più entusiasmante vedere scagliare una palla a 350m da uomini di 1,80
metri, ma a questo si può replicare mostrando la bravura femminile nell’eseguire quegli approcci
tanto soft e precisi che si appoggiano dolcemente alla buca. Neppure nell’ambito tecnico la donna
ha nulla da invidiare all’erculeo uomo. Anzi se si osserva con attenzione si possono notare swing
ben più armonici e ritmati, nonchè tecnicamente precisi in una donna rispetto che in un uomo,
possedendo quest’ultima una forza inferiore svilupperà uno swing tecnicamente più migliore per
aumentare la distanza. Ma anche dal punto di vista della distanza si può fare un appunto.
Infatti è stato fatto notare più volte da maestri e da riviste golfistiche come sia opportuno osservare
maggiormente lo swing di una donna rispetto a quello di un uomo, poiché quest’ultima utilizzerà
maggiormente la forza del proprio busto e delle proprie gambe riuscendo a sviluppare una notevole
potenza e velocità. Quindi anche in ambito distanza potenza, la donna non ha nulla da invidiare al
collega uomo.
Quindi ricapitolando, abbiamo una donna che riesce a creare spettacolo ed emozioni, mostra uno
uno swing che nulla a da invidiare, a nessuno, che si allena quanto un uomo e di più per potere
superare quegli ostacoli sessisti alla quale è sottoposta.
Quindi per quale motivo le deve essere riconosciuto di meno… io proprio non saprei e voi?

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