Nel 2017 l’Open d’Italia si terrà all’Olgiata GC di Roma

Nel 2017 l’Open d’Italia si terrà all’Olgiata GC di Roma

È fresca di ieri la notizia che il Consiglio Federale ha decretato che per l’anno 2017 il Campionato Open d’Italia si disputerà a Roma, sul percorso dell’Olgiata Golf Club, come “primo passo del grande cammino che ci porterà alla Ryder Cup 2022” (Franco Chimenti, Pres. FIG). Sarà infatti il primo di una lunga serie con un montepremi da sette milioni di euro, che lo allinea ai più grandi tornei mondiali.

La decisione di far partire dalla capitale italiana un progetto come il Ryder Cup 2022, vede come movente la decisione di catalizzare l’interesse di appassionati italiani e stranieri sia attraverso un avvenimento di grande spessore, sia per la qualità dei suoi protagonisti, che saranno di fatto alcuni fra i giocatori più forti del mondò. Il merito di ciò va alla decisione di abbinare l’Open al BMW PGA Championship a Wentworth in Inghilterra, che si svolgerà nella settimana successiva.

L’Open d’Italia, di ritorno all’Olgiata GC dopo l’edizione del 2002, darà un grande sostegno alla candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2024, confermando il ruolo della capitale italiana come location ideale per grandi manifestazioni sportive. L’edizione del 2002 era stata vinta dall’inglese Ian Poulter che con quel successo praticamente aveva dato inizio alla sua ottima carriera arrivando a giocare anche la Ryder Cup. Nel tempo il circolo è stato teatro di tanti avvenimenti importanti: due World Cup, una Coppa del Mondo dilettanti, una finale della Dunhill Cup, tre tornei del Ladies European Tour e alcune gare del Challenge Tour.

Il percorso scelto per l’Open d’Italia è stato progettato dall’architetto inglese C. Kenneth Cotton e inaugurato nel 1961. Per il progetto della club house, tra l’altro, Cotton si era inspirato ai tipici country club americani, armonizzando la sua grandezza con l’ambiente. Successivamente l’archietetto Jim Fazio ha dato vita a due restyling del percorso nel 1994 e nel 2012, che hanno visto un re-design di quasi tutte le buche e una riadeguamento della lunghezza totale del tracciato, del riposizionamento di bunker, tee e ostacoli d’acqua, e una rivisitazione del patrimonio arboreo.

Immagine dal sito FederGolf

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