British Open, Day 2: Pochi big passano il taglio

British Open, Day 2: Pochi big passano il taglio

Edoardo Molinari non molla. Il golfista torinese, 59° con 143 colpi (69 74), ha superato il taglio con l’ultimo punteggio utile nel 140° Open Championship, il terzo major stagionale che si sta disputando sul percorso del Royal St. George’s GC, a Sandwich in Inghilterra. Sono invece usciti di gara Matteo Manassero, 87° con 145 colpi (73 72), e Francesco Molinari, 110° con 148 (73 75).

Al comando con 136, quattro sotto par, la coppia formata dal nordirlandese Darren Clarke (68 68) e dallo statunitense Lucas Glover (67 70), seguita con 137 dal tedesco Martin Kaymer, dallo spagnolo Miguel Angel Jimenez, dall’americano Chad Campbell e dal danese Thomas Bjorn, leader dopo un giro insieme al dilettante Tom Lewis, sceso al 14° posto con 139.

Al settimo con 138 i sudafricani Charl Schwartzel e George Coetzee, lo spagnolo Pablo Larrazabal, il danese Soren Hansen e gli statunitensi Tom Lehman, Davis Love III e Dustin Johnson. Si è messo in corsa per il titolo Phil Mickelson, 14° con 139 insieme all’australiano Adam Scott, sono in 19ª posizione  con 140 l’americano Steve Stricker, il nordirlandese Rory McIlroy e l’iberico Sergio Garcia e in 45ª con 142 il sudafricano Louis Oosthuizen, campione uscente, e gli americani Jim Furyk e Tom Watson.

Quest’ultimo ha portato all’entusiasmo il pubblico quando ha centrato con un solo colpo la buca 6, par 3 di 178 yards, per la seconda “hole in one” della gara dopo quella realizzata nel primo giro di Dustin Johnson (buca 16, par 3, yards 163).

Il taglio, che la lasciato in gara 71 concorrenti, ha fatto parecchie vittime illustri. Sono infatti usciti Padraig Harrington, Lee Westwood e Hunter Mahan con 144, Graeme McDowell e Camilo Villegas con 145, Angel Cabrera e Luke Donald, numero uno mondiale, con 146, Ian Poulter ed Ernie Els con 148.

Edoardo Molinari, che dopo un turno occupava la 18ª posizione, ha iniziato con un bogey ma con due birdie è passato sulla buca 9 in 34 colpi, uno sotto par. Nel rientro le cose sono cambiate con due bogey, ma soprattutto con un clamoroso “8” alla buca 14 (par 5) che ha portato lo score a 74.

Con il driver ha mandato la palla in una zona in cui c’erano parecchi spettatori, ma anche erba abbastanza alta e, malgrado tanta gente, la pallina stessa non è stata più trovata. Successivamente è andato lungo al green e non ha potuto evitare il triplo bogey.

Quando è arrivato in club house sembrava che il suo punteggio non bastasse per superare il taglio, poi le condizioni di gioco sono diventate meno favorevoli per i concorrenti del pomeriggio e gli score si sono alzati.

Ho giocato abbastanza bene – ha detto il torinese – ma ho sbagliato un solo colpo e ho pagato l’errore in maniera fin troppo pesante. Il campo, sicuramente ostico, oggi ha presentato delle difficoltà in più per la posizione impossibile delle bandiere”.

Francesco Molinari ha avuto subito dei problemi che si sono concretizzati con un bogey e un doppio bogey in otto buche. Un altro doppio bogey alla buca 11 ha fissato in punteggio a 75 decretando l’uscita dalla gara.

Matteo Manassero ha terminato in par le prime nove buche (un bogey e un birdie), poi la sua qualificazione è svanita con due bogey alle buche 11 e 12. Ha provato a rimettersi in carreggiata con un birdie (14ª), ma le speranze sono del tutto svanite con il quarto bogey di giornata alla 16ª (72 colpi).

Delusi, ma non troppo sia Francesco che Matteo. “Non gioco male da tee a green – ha detto il primo – e il putting è buono, ma non riesco a fare lo score. Non capisco il perché. Comunque è bene dimenticare subito e pensare ai prossimi impegni”.

Il veronese ha ammesso: “Non ho giocato bene, in particolare con il driver. Non ho segnato birdie sui par 4 e sui par 3 ed è stato sicuramente un handicap. Inoltre questo è un campo in cui se tutto funziona, sei premiato, ma se come nel mio caso le cose non vanno allora sei punito anche più del dovuto”.

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