Terreno in riparazione nel campo da golf

Terreno in riparazione nel campo da golf

Campo da golf con terreno in riparazione. Le regole da seguire in caso di terreno in riparazione nel campo da golf

Terreno in riparazione nel campo da golf. I Circoli cercano di tenere sempre il campo curato, questo è normale, ma possono accadere eventi imprevisti e nel caso in cui ci siano gare programmate a volte gli addetti non fanno in tempo a rimediare. Ad esempio, non è raro (qui in Italia in particolare) che i campi siano “visitati” dai cinghiali, in particolare durante la notte, e i segni del loro passaggio sono spesso molto vistosi. Ma è solo un esempio: troviamo anche caprioli, camosci che scorrazzano tranquillamente (zona di Asiago in particolare). Nelle aree interessate da queste situazioni, il gioco sarebbe penalizzante se il campo non fosse liberato da queste anormalità. Quando si trovano prima di una partita normalmente si provvede a perimetrare la zona interessata con i paletti blu, e si segnala come “terreno in riparazione”. Il terreno può essere compromesso anche dagli animali da tana che scavano le buche per viverci, come le talpe, ma vale anche per i rettili. La buca in questione però deve essere stata prodotta solo da un animale selvatico, come è inteso nel lessico golfistico, e non da altri animali come può essere un cane che ha scavato la buca per nascondere il suo osso! Si considera terreno in riparazione anche la “tazza” dell’albero messo da poco a dimora. Dunque, se la pallina si trova all’interno di una di queste aree, o se esse interferiscono con la posizione dei piedi o con l’area del movimento, il giocatore potrà alzare la palla e dropparla senza alcuna penalità. Se la pallina si trova sul green, per ovviare all’interferenza che si trova sulla linea del putt, anziché dropparla la si potrà piazzare. La regola 25 stabilisce quando un giocatore si possa considerare in interferenza con una condizione anormale del terreno: quando la palla giace o tocca la condizione, o quando la condizione stessa interferisce con la posizione dei piedi del giocatore o con l’area del movimento che si intende effettuare. Se la palla del giocatore si trova sul green, vi è interferenza, anche se tale condizione interferisce con la linea del putt. Va detto che il giocatore (salvo specifici casi) non ha l’obbligo di ovviare all’interferenza, ma se intende farlo, dovrà ovviare del tutto. Ciò significa che non potrà droppare la palla fuori della condizione, mentre con i piedi si trova al suo interno. Una curiosità: al campione Rory Mcllroy accadde di non ovviare completamente ad una interferenza, e gli venne contestato; gli costò due colpi di penalità e perse la gara. Dunque, eseguite correttamente l’azione, e potrete godere del free drop: vi conviene!

Foto: Venetouno

 

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